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Giant-killing

AS CASTELLO:

Marinelli, Pirovano, Zanini, Barone (Orelli), D'Aloia, Roncoroni, Reclari, Manicone (Pasini), Arnaboldi (Pusterla), Trapanese, Felici

C'è un termine in inglese - giant-killing - per indicare l'eliminazione di una squadra più quotata dalla Coppa. Ed è quello che è successo mercoledì al Castello in Coppa Ticino contro il Taverna 2. L'underdog, lo sfavorito, si è permesso il lusso di eliminare una squadra con più blasone, sovvertendo i pronostici della vigilia e ricordando, per l'ennesima volta, che il pallone è rotondo e non esiste una partita banale. Mai. Il Castello, a dire il vero, ha giocato un ottimo primo tempo, mostrando ai presenti il divario tecnico e di categoria. Sul nostro personale taccuino abbiamo contato ben 7-8 occasioni da gol sciupate. Le più ghiotte sono capitate sui piedi di Pirovano che, al secondo tentativo, è andato a cogliere la trasversale. Gli ha fatto eco il dirimpettaio D'Aloia, due volte smarcato a centro area dopo due azioni corali da applausi. Il quadro è stato completato dalle imprecisioni di Manicone, Felici, Trapanese e Arnaboldi. E, se è vero che uno più uno fa due, è altresì vero che chi nel calcio sbaglia prima o poi paga. La punizione per il Castello si è materializzata a pochi secondi dal fischio finale: calcio d'angolo, batti e ribatti in area di rigore e urlo liberatorio dei padroni di casa. Nella seconda frazione il copione non è cambiato, con il Castello determinato a riacciuffare l'incontro. Due infortuni, di Barone e Arnaboldi, hanno complicato i piani e i padroni di casa hanno avuto il merito di chiudersi a riccio nella loro metà campo,

a difesa del preziosissimo vantaggio. Su una sporadica occasione offensiva il Taverne 2 ha pure realizzato la seconda marcatura, disegnando i contorni di una serata da film horror per il Castello che saluta anzitempo la Coppa Ticino

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