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Il bilancio, tra il serio e il faceto, del ritiro

Ma che bel Castello! In senso lato. Per tre giorni tutti i componenti della rosa e gli accompagnatori si sono trasferiti a Verona per uno splendido ritiro. A Villafranca si è potuto giocare a calcio, ma anche e soprattutto stare insieme e rinfrancare il gruppo. Un allenamento a 360° che sarà utilissimo nella seconda parte del campionato. I nostri ragazzi, infatti, sono ancora in corsa in campionato, come pure in Coppa Ticino. Servirà una partenza sprint e credere nelle potenzialità del team agli ordini di Stefani. Proviamo a stilare un bilancio, da 1 a 10, del week-end.

1. La partita Verona-Salernitana. La gara è stata brutta e giocata a un ritmo bassissimo. Rupe non avrebbe sfigurato e magari avrebbe pure trovato la stoccata decisiva. Il meglio però si è visto al triplice fischio. Portare a casa la pellaccia non è stato evidente. Se ce l'abbiamo fatta lì possiamo farcela anche in campo!

2. Come il numero di maglia di Godin.

3. Come il numero di maglia di Godin in nazionale. Probabilmente il giocatore più nominato durante il ritiro, per la gioia dell'amico Santillo. Ma vai tranquillo, c'è ancora il ritorno da giocare e ti aspettiamo carico per la partita di Coppa.

4. Per la sciarpa di Barone. Per colpa sua Nogic si è dovuto nascondere in un cassonetto della Caritas e lo shock lo perseguiterà la notte.

5. Voto basso anche per Dario Lagrotteria. Nella partitella interna non tocca palla, ma in compenso tenta di vendere polizze assicurative, consigli per risparmiare e terzi pilastri a tutto spiano.

6. Sufficienza risicata per il Pres. È la media per il voto altissimo per l'organizzazione del week-end e quello bassissimo per non aver finito il bicchiere al grido "e il presidente non beve un cazzoooo".

7. Per il coro "bye bye terun bye bye"

8. Per Stefano Russo. È un incompreso. Probabilmente le sue azioni in campo le capiremo tra qualche anno. Comunque è il re della battuta e per tutto il fine settimana fa ridere che nemmeno un comico di Zelig. La chicca dell'approccio al camerriere è da Oscar. Perché Di Caprio ha vinto solo un Oscar? Perché ha la metà del talento artistico del nostro Russo. E che colpi a biliardo...

9. Merita una menzione particolare il Cro che è riuscito a intascarsi il jackpot nel gioco del limone. Simo Snider sul fallimento del croato avrebbe puntato anche il suo cane, e invece ecco il colpo del campione. Se gli avessero fatto l'etilometro lo avrebbero squalificato, ma questa è un'altra storia.

10. Al gruppo Castello. In campo non saremo perfetti, ma fuori rasentiamo la lode.

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